sabato 16 febbraio 2008

Casini apre gli occhi : "Caro Silvio, non tutti in Italia sono in vendita"

Il dado è tratto. La rottura con Berlusconi e Fini messa nera su bianco. L'Udc andrà da sola alle elezioni. Con il proprio simbolo e con Pier Ferdinando Casini come premier. Ampiamente prevista da giorni, la decisione dell'Udc si consuma oggi a Mestre. Tocca a Casini mettere il sigillo alla scelta isolazionista: "'La campagna elettorale la faremo con il nostro simbolo e le nostre bandiere, mi candido alla presidenza del Consiglio". Addio al centrodestra, a Berlusconi. Anche a Fini che, per una breve stagione, pareva essere l'interlocutore privilegiato. Erano i tempi del comizio sul predellino della macchina di Berlusconi, l'annuncio della nascita del Pdl. Venne l'ira di Fini e di Casini, uniti come non mai. Poi tutto cambiò. La caduta di Prodi, il dietrofront di Fini e il varo del Partito della Libertà. "L'Udc venga con noi e rinunci al simbolo" offrì Berlusconi. Più che un'offerta un ultimatum. A cui Casini e l'Udc non si sono piegati. Fino alla decisione, estrema, della corsa elettorale solitaria. E allora ecco il momento per poter parlare senza cautele. "Le bandiere si sciolgono per chi ha qualcosa da far dimenticare o di cui vergognarsi, o per chi ha convinzioni fondate solo sull'opportunismo. Le nostre le possiamo dispiegare al vento per costruire insieme a tanti un'Italia migliore" scandisce Casini dal palco. Che a Berlusconi non le manda a dire: "Il Pdl è populista e demogico: non tutti in Italia sono in vendita". Finisce così una storia lunga 14 anni. Quasi tre lustri in cui il nome di Berlusconi e quello di Casini sono stati associati. Acqua passata, ormai. Ora è il tempo delle "vele al vento". Magari insieme ai centristi della Rosa Bianca. "La scelta di oggi conferma che noi avevamo visto giusto" commenta Savino Pezzotta. E' possibile che ci siano incontri fra Udc e Rosa bianca? "Per ora no. Ma il 2 marzo (termine ultimo per gli apparentamenti ndr.) è lontano. Siamo disponibili a dialogare senza porre e subire pregiudiziali".Stizzite le prime reazioni che arrivano dal Pdl. "Quello di Casini è un grave errore anche perchè perde l'occasione storica di contribuire a costruire un grande partito di centrodestra" dice Fabrizio Cicchitto. "casini è isolato e ha problemi di quorum" attacca maurizio gasparri. Chi invece si dice "sollevato" è il leghista Roberto Calderoli: "Meglio separati consensualmente e con chiarezza piuttosto che separati in casa e con i piatti che volano".

Nessun commento: