mercoledì 26 dicembre 2007

BIDONI D'ORO (n°5) : GUSTAVO ENRIQUE REGGI

Per una città come Reggio Calabria, il raggiungimento della serie A è stato un traguardo storico. Un traguardo che in molti, tifosi appassionatissimi, non hanno fatto in tempo a tagliare. E' la stagione 99/2000 quella che consegna a tutti i tifosi amaranto la gioia di giocare il primo campionato nella massima serie. Una squadra gagliarda, con calciatori che in futuro sarebbero diventati grandi stelle del panorama mondiale (Pirlo, Baronio, Kallon). In quell’organico della Reggina spiccava un nome ai più sconosciuto: quello di Gustavo Enrique Reggi, ariete di nazionalità argentina. “Gigante Reggi pensaci tu”, titolavano i giornali quando l’attaccante nativo di Mendoza sbarcò per la prima volta a Reggio Calabria. La dirigenza, con il presidente Lillo Foti e il direttore sportivo Gabriele Martino, lo aveva presentato come un acquisto di qualità, uno specialista della “rabona”. I tifosi amaranto sognavano in grande grazie al loro ariete argentino. E proprio contro la Fiorentina di Gabriel Omar Batistuta, connazionale ben più illustre del buon Gustavo, arriva la gioia più grande per il gigante di Mendoza. E’ la seconda giornata di campionato ed è un rovente pomeriggio di metà settembre, quando la Reggina, pochi giorni dopo aver bloccato, all’esordio in serie A, al Delle Alpi, la grande Juve, passa in vantaggio contro la Fiorentina di Giovanni Trapattoni, grazie a un rigore di Mohammed Kallon. I voli pindarici dei tifosi calabresi vengono però tarpati dall’uno-due dei viola che pareggiano con Firicano e passano in vantaggio con il tedesco Heinrich, entrambi pupilli del Trap. La Reggina prova a scuotersi, ma la reazione degli amaranto è molto confusa e il caldo non aiuta di certo. La Fiorentina è una grande squadra, composta da grandi campioni e viene tradita proprio da uno dei suoi campioni. Tutto succede al 41' della ripresa quando la gara volge all'epilogo ed i viola cominciano a pregustare la testa della classifica. Spinti dal pubblico i calabresi tentano gli ultimi assalti: Giacchetta, dalla metà campo, lancia in area. Il pallone sembra essere facile preda di Toldo, ma invece il portiere padovano se lo lascia sfuggire come un principiante. L'argentino Reggi, alla seconda apparizione nel campionato italiano, ringrazia e segna il 2-2 che per la Fiorentina equivale a un meno 2 in classifica. Il preziosissimo gol che evita agli amaranto la delusione della sconfitta interna, all’esordio in casa, sarà l’unica perla del “Gigante Reggi”. Peccato perché i tifosi amaranto si erano davvero illusi di aver trovato il loro bomber in grado di finire il campionato in doppia cifra, dal punto di vista dei gol. Fatto sta che il resto del campionato è fatto di scivoloni e grasse risate. 22 presenze per lui, tutte accolte dall’ilarità del pubblico del Granillo. Come quella volta, sempre tra le mura amiche, contro il Bologna: la Reggina ruba palla a centrocampo e parte in contropiede, potrebbe essere l’occasione per realizzare una rete, ma gli amaranto hanno la sfortuna di imbattersi in Gustavo Reggi che porta palla per qualche metro, ma, a pochi passi dall’area di rigore di Pagliuca (cioè sul più bello), cade rovinosamente regalando la sfera agli avversari. A questo punto i più penseranno a una reazione rabbiosa da parte del pubblico. Macchè! La reazione al goffo “gesto tecnico” del centravanti è quello di una sana risata. Come dire, i tifosi della Reggina sanno come prendere le “sventure” con filosofia... Per Reggi, negli anni successivi, un’esperienza a Crotone, prima dell’approdo in Spagna. Adesso gioca con il Levante, ma a Reggio Calabria c’è ancora gente che lo ricorda con affetto... e divertimento!

( articolo di Claudio Cordova tratto da http://www.tuttomercatoweb.com )

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