lunedì 10 dicembre 2007

BIDONI D'ORO (n°3) : CYRIL DOMORAUD

Correva l’estate del ’99 a Milano, e l’Inter, reduce da una delle annate più sciagurate dell’epopea Moratti II (quella dei quattro allenatori per intenderci), affidava le proprie ambizioni e i propri sogni di gloria al mister più vincente disponibile, quel Marcello Lippi all’epoca neo dimissionario dalla Juve, artefice del nostro sogno mondiale di appena un’estate fa. Ottima prospettiva penseranno in molti: nulla di più sbagliato. Risale proprio a quell’estate, infatti, l’acquisto in blocco della coppia di centrali che stava facendo le fortune dell’Olimpique di Marsiglia: il primo era il sontuoso e sublime Laurent Blanc, giunto ormai a fine carriera ma che non smentì affatto la sua fama, l’altro invece era Cyril Domoraud. Ex medico ivoriano reinventatosi calciatore, giunto con la fama di poderoso centrale dai grandi mezzi atletici, che avrebbe dovuto rappresentare l’alter-ego nerazzurro di quel Lilian Thuram che da diverse stagioni spopolava in quel di Parma affermandosi tra i migliori difensori del mondo. L’ideale insomma per “curare” la malandata difesa nerazzurra.I fatti tuttavia furono leggermente differenti, famosi sono piuttosto i mal di cuore che il buon Cyril provocò ai supporters nerazzurri, che ancora rabbrividiscono al solo pronunciare quel nome: l’ivoriano si rese infatti protagonista di una serie di svarioni difensivi e di lisci tali da averlo legittimamente consegnato al gotha dei bidoni Morattiani. Leggendaria, in questo senso, fu la sua prestazione in un Bologna-Inter di quell’anno terminato 3-0, che fece la gioia di un non più giovanissimo Beppe Signori. Dopo una sola stagione condita da sei disastrose presenze e dopo essere passato anche sotto la proprietà del Milan in uno dei famosi e tanto discussi scambi di plusvalenze tra le società meneghine, fece ritorno in Francia nel Bastia, salvo proseguire poi nel suo giro del mondo a Montecarlo, all’Espanyol, fino a una brevissima e lapidaria esperienza turca nel Konyaspor, che dopo soli sei mesi, senza averlo nemmeno mai utilizzato, lo riconsegnò al Creteil, la squadra di B francese colpevole di averlo lanciato e nella quale prosegue, a 36 anni suonati, la sua carriera.

(articolo di Marco Frattini tratto da http://www.tuttomercatoweb.com)

Nessun commento: